Testamento biologico, il Pdl apre Il Pd: "Prima vediamo il testo"

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silvercloud87
00giovedì 5 marzo 2009 13:06
Sparisce il riferimento alla non attivazione dei trattamenti sanitari ordinari
Via il riferimento all'accanimento terapeutico e al notaio

Testamento biologico, il Pdl apre
Il Pd: "Prima vediamo il testo"

Bianchi: "Abbiamo tempo fino a stasera per presentare i subemendamenti"
Durissimi Marino e Finocchiaro: "Sono solo finte aperture, rimane incostituzionale"

ROMA - Via il riferimento alla non attivazione o disattivazione di trattamenti sanitari ordinari, via qualunque riferimento all'accanimento terapeutico e l'obbligo di sottoscrivere il testamento biologico davanti ad un notaio. Queste in sintesi le principali novità introdotte dagli emendamenti presentati questa mattina dal relatore del ddl, Raffaele Calabrò, in Commissione Sanità del Senato. In pratica è stato emendato il testo sostituendo i primi tre articoli con un nuovo riferimento normativo, facendo sparire anche l'articolo 10, sostituito con un provvedimento che ne ribalta totalmente il contenuto. Una decisione che arriva dopo i malumori di alcuni parlamentari del centrodestra e dopo i rilievi della commissione Affari costituzionali.

Ma dopo i tentativi di disgelo avviati in mattinata, a ridosso dell'inizio del voto in Commissione Sanità, domani, è salita di nuovo la tensione fra maggioranza e opposizione. Di fronte alle "aperture" della maggioranza, che recepiva alcune istanze dell'opposizione sul notaio e sulle cure palliative, l'opposizione, con la capogruppo Pd in commissione Dorina Bianchi, aveva assunto un atteggiamento interlocutorio: "Qualche passo avanti c'è - aveva detto la Bianchi - ora aspettiamo i fatti". E ancora: "Abbiamo tempo fino a stasera per presentare i subemendamenti e domani mattina si inizia a votare". L'opposizione, entro stasera alle 20, dovrà presentare i propri subemendamenti, che saranno votati in commissione a partire da domani mattina. I tempi sono stretti, dunque.

Nel pomeriggio il confronto si è inasprito dopo la secca bocciatura, da parte del senatore Pd Ignazio Marino e della capogruppo Pd Anna Finocchiaro, al ddl della maggioranza. "Le modifiche della destra? solo formali - ha tagliato corto Marino - l'impianto generale del ddl sul testamento biologico resta assolutamente non condivisibile e anticostituzionale". E Anna Finocchiaro alza il tiro: "Penso che quel testo sia pessimo e l'apertura di cui parla Quagliariello non esiste". Non si è fatta attendere la replica del vicecapogruppo Pdl Gaetano Quagliariello, che in mattinata aveva già ammonito l'opposizione a smetterla con "l'ostruzionismo strisciante". "Continua la polifonia nel Pd", denuncia l'esponente del Pdl.

La mossa del Pdl. Calabrò, nei due emendamenti depositati stamane in commissione, ha voluto dare uno stop ai trattamenti straordinari non proporzionati, non efficaci o non adeguati alle condizioni del paziente. Via anche la figura del notaio che sarà sostituito, nel raccogliere le dichiarazioni anticipate di trattamento, dal medico curante. Calabrò in sostanza ha eliminato i primi tre articoli del ddl sostituendoli con un articolo unico in tre commi: "Una formulazione che accoglie in qualche modo anche i suggerimenti del parere espresso ieri dalla Commissione Affari costituzionali".

Nella riformulazione c'è anche un riferimento alle cure
palliative. In particolare, rispetto al testo originario da lui presentato in cui erano assenti, Calabrò scrive che la legge sul testamento biologico "riconosce il diritto del paziente ad essere protetto contro il dolore attraverso l'applicazione di tutte le terapie antidolorifiche disponibili e promuove la diffusione delle cure palliative".

Il Pd critico. Proprio su questo punto si accende la discussione tra maggioranza e opposizione. Chiesta a gran voce da Ignazio Marino, dai radicali e da altri esponenti di opposizione, l'inclusione delle cure palliative era stata bocciata dal presidente della Commissione, Antonio Tommasini (Pdl), perché alla Camera già è in esame uno specifico progetto di legge sul tema. La maggioranza fa quindi dietrofront? Sì, anzi no. Il riferimento alle cure palliative, presentato nella seduta mattutina, sparisce a metà mattina, risorge nel primo pomeriggio, e viene dato per spacciato in serata. "Quella riga dell'emendamento è per me inammissibile", taglia corto Tomassini. "Quanto accaduto è inqualificabile", commenta Dorina Bianchi, capogruppo del Pd in commissione, "non so come possa essere successo". E la radicale Donatella Poretti (Pd) si spinge più avanti e chiede la riapertura della scadenza prevista per permettere all'opposizione di depositare i sub-emendamenti, fissata alle 20.

Per Antonio Di Pietro, leader dell'Idv, l'unica strada percorribile contro il ddl sul testamento biologico come è ora in discussione al Senato è quella del referendum abrogativo. "Ogni persona ha il diritto di vivere dignitosamente la vita e di scegliere dignitosamente quando chiudere gli occhi", ha detto. Per questa ragione "l'Italia dei Valori con questo progetto di testamento biologico non vede altra strada che il referendum abrogativo appena esso sarà emanato".

(4 marzo 2009)
repubblica.it
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