Stranglehold

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speedy13
00venerdì 1 febbraio 2008 13:17



Azione (Completamente in italiano, Sparatutto)

Produttore: Midway
Sviluppatore: Midway
Distributore: Leader S.P.A.


Alla notizia dell’uscita di Stanglehold il primo pensiero è stato “Bene! Mi mancava davvero un bello sparatutto arcade e scacciapensieri sulla mia Playstation 3!”. E in effetti questa tipologia di gioco è pienamente rispettata nel nuovo gioco sviluppato dalla Midway, che vanta il nome di John Woo.
Ok, ora potete anche richiudere la vostra bocca spalancata: è proprio dalla mente di John Woo che nasce infatti Stranglehold!

Beh, dato che il nome del regista giapponese (aaargh! è cinese! NdZak) è così altisonante, potrei stare ore e ore a parlarvi della sua carriera cinematografica, ma poiché poco e nulla mi interessa del cinema (ma soprattutto poiché sono uno scansafatiche) (ah, ecco svelato l'arcano! NdZak) se volete saperne qualcosa in più di lui vi rimando beatamente a leggere le recensioni che due miei amabili colleghi hanno fatto per lo stesso gioco su piattaforme differenti. L’importante è che dopo torniate qua, dato che avrei anche io qualcosina da dire.
Andiamo con ordine: il protagonista è l’agente Tequila; all’inizio pensavo si chiamasse così perché fa “boom boom” come il noto ballo di gruppo, poi ho scoperto che in realtà tale nomignolo nasce dal fatto che beve la tequila in un modo un po’ particolare. Siete pregati di inviarmi la ricetta se ne sapete di più.
Il nostro ispettore Tequila è costruito sulle fattezze di Chow Yun Fat, attore feticcio di Woo e molto popolare in patria (questa frase non vi suona nuova? In effetti l’ho fregata alla recensione di Porcellini) e si ritroverà suo malgrado –anzi, oserei dire “con piacere”- a dover investigare circa l’uccisione di un poliziotto suo collega, trattato in modo non certo ortodosso prima di essere spedito all’altro mondo.
Dopo questa piccola presentazione si passa subito a giocare: Tequila è impegnato in una ricognizione in un quartiere talmente di lusso che nemmeno i topi ci rimarrebbero per più di qualche ora, e ancor meno tempo ci vuole perché il nostro poliziotto si ritrovi a dover scansare proiettili provenienti da destra e manca.


Parte quindi una specie di tutorial che ci illustrerà ciò che il gioco può offrirci: il menu si compone di tuffi e azioni spettacolari, tipo corse in equilibrio o scivolate su ringhiere, effettuabili tramite un semplice movimento di levetta analogica sinistra e tasto L1. Come seconda portata abbiamo un bel contorno di rallentamento del tempo e conseguenti azioni stile Matrix, o alla Max Pain - per attenerci al contesto videoludico.
Un bel mix di tutto ciò combinato a qualche proiettile sparato nel punto giusto (dicesi “eliminazioni con stile”) ci porterà a guadagnare dei punti-stile (appunto...) che andranno a riempire una barra circolare. Ogni quarto di questo cerchio ci permetterà, premendo il tasto SU, di effettuare particolari azioni.
Poco alla volta potremo, in ordine, recuperare un po’ di salute, sparare un colpo in modalità semi-cecchino, con tanto di ripresa dalla coda del proiettile e fiotti di sangue sparsi sullo schermo, ma potremo anche utilizzare lo Sbarramento, con cui sparare raffiche di proiettili senza preoccuparci di venire a nostra volta colpiti.
Ultima e fantastica possibilità è quella che ci permetterà di sparare girando su noi stessi in mezzo a un mistico volo di bianche colombe e con un sottofondo di proiettili che penetrano corpi altrui e un piccolo spezzone musicale a metà tra il mistico e il glorioso.
Bella gente, qua sembra ci siano tutti gli ingredienti per esaltare la vostra voglia di trasformarvi in giustizieri (non) mascherati: ma vediamo un po’ che altro ci propongono i ragazzi della Midway.
Innanzitutto ogni tanto ci verrà proposto un faccia a faccia del tipo “Uno contro cento”, senza nulla togliere ad Amadeus: un botto di nemici puntati contro il nostro bel faccino, che fare? Ovvio, il gioco rallenta lo scorrere del tempo così da permetterci di schivare i colpi avversari a destra e sinistra e nel contempo cercare di piantare noi un bel pallino in faccia a loro.
“Ma –mi direte- in questo gioco si spara e basta?”. “Si”, mi verrebbe voglia di rispondervi, se non fosse che ogni tanto qualche missione prevede anche di disattivare qualche bomba, o magari di piazzare un po’ di esplosivo al plastico qua e là, o addirittura di proteggere qualcuno, il che potrebbe sembrare qualcosa usata tanto per farci rilassare un po’, se non fosse che durante ciò non mancheranno i classici nemici a renderci le cose più difficili.


Spendiamo due parole su costoro: qualche antipatico e anche un po’ cretino xenofobo potrebbe avere conferma da Stranglehold che gli orientali si assomigliano tutti tra loro (un po' come te che scambi cinesi per giapponesi? :D Questa è cattiva... NdZak), mentre in realtà è proprio il gioco a proporci una serie di avversari quasi tutti simili tra loro, se non fosse per improbabili pettinature e cicatrici e/o tatuaggi sparsi qua e là.
Fortunatamente almeno il nostro Tequila, i classici e immancabili boss di fine livello e i personaggi più importanti sono ben caratterizzati.
Vanno discretamente bene graficamente anche tutti gli oggetti e le ambientazioni che ci ritroveremo ad affrontare: ottima è poi la possibilità di poter interagire con gli elementi delle zone di gioco, che siano semplici sedie da rompere, acquari da infrangere o barili di liquidi infiammabili da far esplodere con buona pace dell’aumento del prezzo della benzina.
A livello audio la colonna sono fa più che bene il suo dovere, mentre il doppiaggio, seppur quasi sempre ben fatto, si rivela un po’ strano sotto il profilo della registrazione: sembra quasi che i personaggi a volte stiano parlando dall’interno di una cabina della doccia.

Alla fine dei conti Stranglehold mantiene le promesse: si spara, si spara, si spara e si distrugge tutto ciò che ci passa sotto gli occhi. Di certo un prodotto da consigliare a tutti coloro che ricercano un gioco immediato, tutta azione e adrenalina, ma che potrebbe lasciare un po’ scontenti i giocatori più esigenti.


AMBIENTAZIONE (voto: 7 su 10)
Il nuovo titolo nasce con la complicità di John Woo, che porta l'ispettore Tequila a spasso per quartieri malfamati e zone di gioco meno convenzionali a caccia di malavitosi da far fuori, ricercando magari anche l'uccisione più spettacolare.


IMPLEMENTAZIONE (voto: 7,5 su 10)
Se Tequila è realizzato ottimamente lo stesso non si può dire dei nemici, mentre tutta l'ambientazione è tutto sommato ben curata. Ottima la possibilità di interagire con ogni elemento dell'ambiente: deludente a livello di qualità audio il doppiaggio, però interpretato in maniera buona.


GIOCABILITÀ (voto: 7 su 10)
Ottime le possibilità di gioco, tra rallentamenti del tempo e colpi spettacolari. Peccato però per una forse eccessiva ripetitività delle azioni: spara, spara, spara.


CONCLUSIONI (voto: 72 su 100)
Alla fine dei conti Stranglehold mantiene le promesse: si spara, si spara, si spara e si distrugge tutto ciò che ci passa sotto gli occhi. Di certo un prodotto da consigliare a tutti coloro che ricercano un gioco immediato, tutta azione e adrenalina, ma che potrebbe lasciare un po’ scontenti i giocatori più esigenti.







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