L’austera tribù delle replicanti

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isa46
00lunedì 3 marzo 2008 00:45
Di che tribù sei? Tecno-cyber, stracciona di lusso, neo romantica o sportive-chic? Dopo anni di prediche, di bla-bla su quanto sia importante difendere la propria unicità senza farsi incasellare come tante caprone nei cliché dettati dai trend, la moda cambia rotta. E promuove l’omologazione. Tutte uguali secondo il gruppo d’appartenenza. Cinquanta modelle con parrucche nere a caschetto, frangiona che copre lo sguardo velato da sottili occhiali Terminator, labbra livide. Un solo look per le severe replicanti di Yves Saint Laurent che marciano come automi in tailleur pantalone con giubbotti-chiodo a farfalla, pantaloni da cavallerizza arrotondati fino alla caviglia e abiti kimono tagliati col rasoio.

«Eroine invincibili come quelle dei fumetti. Così vedo le donne, destinate a diventare sempre più forti». Stefano Pilati per vestire le creature strabordanti di energia, guarda al futuro delle forme lavorando sui volumi più ampi e netti delle giacche frac e sulle geometrie dei volant che appartengono al dna della maison. Nero e grigio a gogò, scarpe con zeppe iperboliche sempre. Identiche come cloni, con caratteristiche ben precise nel trucco e nelle pettinature, nell’assenza di accessori che distolgono l’attenzione dall’abito.

Sulle passerelle parigine ogni stilista promuove la sua «divisa estetica» che serve a riconoscersi fra adepte. E se Alessandra Facchinetti identifica la neo romantica di Valentino nella versione multipla di se stessa, con i capelli tirati e raccolti; da Chanel la piccola fiammiferaia di Faubourg Saint-Honoré ha le chiome sciolte e scarmigliate, come appena scesa dal letto. Viso pallido, un solo paio di scarpe baby col taccone, calze bicolor nere e carne, mai la borsa. In compenso tanti tailleur austeri strappati sui gomiti, lisi e sfilacciati. Un po’ grunge, quasi un monito a conservare una specie in via d’estinzione. «Meno frizzi e lazzi, viva la sostanza», dice Lagerfeld sottolineando il concetto con tutti i simboli della griffe senza tempo, ingigantiti su una giostra che gira e parla un linguaggio globale.

Come quello di Moncler che ha affidato al romano Gian Battista Valli la sua linea di lusso, Gamme Rouge. Quaranta modelli couture da sera, ispirati alle sculture avorio del Canova. Moda coperta, pochi guizzi maliziosi, giusto un abito con stampe Kamasutra da Sonia Rykiel e uno spogliarello burlesque di Dita Von Tease al Crillon per il lancio del marchio Anila specializzato negli accessori di struzzo.

Parigi trabocca di appuntamenti fashion-mondani. Ieri sera Amy Winehouse ha tenuto un mini concerto per l’apertura della boutique Fendi in avenue Montagne; mentre l’étoile dell’Opéra Eleonora Abbagnato ha organizzato con Arfango un party al Ritz. Tra gli ospiti: Beatrice Borromeo, Marta Marzotto, Lapo Elkann e Maria Buccellati.

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