Addio tanga, tornano i mutandoni

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isa46
00martedì 5 febbraio 2008 22:02
LONDRA - Il perizoma? Terribilmente demodè, oltre che volgare e legato a quel mondo delle wags (le mogli e le fidanzate dei calciatori che hanno il loro epitomo in Victoria Beckham, una che prestava i suoi tanga anche al maritino David) mai così in ribasso come in questi tempi. Oggi le donne vogliono stare comode anche nelle parti intime e, quindi, si sono finalmente decise a chiudere in un cassetto quelle striscioline di tessuto che per anni hanno (s)coperto il loro "lato B" e a fare incetta di mutandoni larghi e persino boxer da uomo, tagliati al femminile, assai più lusinghieri per la figura quasi sempre a clessidra dell'altra metà del cielo e, di sicuro, molto più confortevoli, ma non per questo meno sexy.

I DATI - Già, perché i modelli di oggi non hanno nulla a che vedere con quelli ascellari e castigatissimi che usavano le nostre nonne o mamme, ma sono sgambati al punto giusto, praticamente invisibili anche sotto i terribili skinny jeans e, soprattutto, rafforzati là dove serve, per garantire il massimo del sostegno con il minimo del fastidio, regalando al contempo curve da star. Il flop della lingerie sexy è anche una questione di numeri: fino a cinque anni fa, infatti, il perizoma rappresentava un terzo dell’intimo acquistato dalla donne inglesi, mentre oggi, secondo gli analisti della TNS, la vendita è scesa ai minimi storici, attestandosi sul 12%, con una perdita di 56 milioni di sterline (pari a 75 milioni di euro). Per contro, invece, la vendita di culottes e mutande tradizionali è raddoppiata in due anni, facendo registrare un fatturato di oltre 63 milioni di sterline (oltre 84 milioni di euro) solo l'anno scorso, più del doppio rispetto al 2005, e conquistando un più che dignitoso 17% del mercato. «Al giorno d’oggi, i mutandoni sono sicuramente più trendy di tanga e perizomi – ha spiegato Elaine Giles, account manager di TNS al "Daily Mail" - . La principale attrattiva dei G-string era il fatto che permettessero di nascondere i segni della biancheria intima sotto i vestiti, ma oggi la moda ha fatto tali passi in avanti che ora le donne possono indossare anche mutande più grandi senza che queste si notino minimamente».

MODA E SALUTE - E il nuovo trend modaiolo incontra anche il favore della Professoressa Alessandra Graziottin, Direttore del Centro di Ginecologia del San Raffaele Resnati di Milano: «Questo argomento, per certi versi frivolo, ha però una doppia chiave di lettura, una medica e l'altra pragmatica. Sicuramente, l'aspetto della salute è quello che più mi sta a cuore, perché l'utilizzo sistematico di biancheria intima non idonea ha scatenato negli ultimi anni molte patologie infiammatorie, soprattutto fra le adolescenti ma non solo. Una delle più gravi è sicuramente la "vestibolite vulvare", che è un'infiammazione del vestibolo della vagina caratterizzata da rossore della mucosa della vulva, bruciore e dolore durante i rapporti. Le cause di questo disturbo sono molteplici e comprendono anche gli stili di vita inappropriati, come l'uso di indumenti troppo stretti o aderenti, che causano microtraumi alla mucosa già infiammata e impediscono la traspirazione, scatenando quello che io chiamo un "micro effetto serra" che porta a una proliferazione di germi, da cui derivano secchezza vaginale e conseguente dolore durante i rapporti, che oggi colpisce fra il 12 e il 15% delle donne. Ecco perché si consiglia l'uso di biancheria intima di cotone e di colore bianco. La qualità dell'abbigliamento è importante per operare una scelta che non metta a repentaglio la nostra salute, anche se magari non è in sintonia con i dettami della moda. In questo caso, però, direi che i due obiettivi coincidono: i "body pants" sono perfetti anche sotto il jeans più aderente e garantiscono al tempo stesso la giusta traspirazione della vagina. Da un punto di vista più pragmatico, invece, mi viene da pensare che sia solo una questione di marketing, visto che, dopo averci fatto riempire i cassetti di tanga e perizomi, adesso ci dicono che non sono più di moda e che quindi bisogna comprare della nuova lingerie. Ma il primo aspetto, quello legato alla salute, è senza dubbio il più importante».

Simona Marchetti

Corriere
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