Blindato su ordigno improvvisato
morto militare italiano, quattro feriti
La vittima è il tenente Massimo Ranzani, nato a Ferrara il 24 marzo 1974. L'incidente durante un pattugliamento nei pressi di Shindand, nell'ovest del Paese. I cinque coinvolti sono tutti del reggimento alpini. Berlusconi: "E' un calvario, speriamo ne valga la pena"
KABUL - Un militare italiano è morto e altri quattro sono rimasti feriti nell'ovest dell'Afghanistan per l'esplosione di un ordigno improvvisato che ha colpito un veicolo blindato Lince nei pressi di Shindand. I militari a bordo, tutti alpini, stavano effettuando un pattugliamento nella zona al momento dell'incidente. La procura di Roma ha aperta un'indagine, affidata ai sostituti Giancarlo Amato e Francesco Scavo e, al momento, viene ipotizzato il reato di attentato con finalità di terrorismo.
La vittima è il tenente Massimo Ranzani, nato a Ferrara il 24 marzo 1974. L'esplosione ha investito un Lince nei pressi di Shindand alle 12,45 di oggi. Lo ha riferito in una nota, lo Stato maggiore della Difesa, aggiungendo che quattro militari sono rimasti gravemente feriti nella deflagrazione, tutti appartenenti al 5° reggimento alpini di Vipiteno. L'esplosione ha colpito il terzo mezzo di una pattuglia che rientrava da un'attività di Medcap congiunta con le forze afgane. I militari sono stati evacuati presso l'ospedale militare (Role 2) della base "Shaft" di Shindand, sede del comando della Task Force Centre.
La pattuglia rientrava da un'operazione di assistenza medica alla popolazione locale. L'utilizzo di ordigni improvvisati - Ied - nonostante gli importanti progressi svolti dalla missione Isaf per contrastarne la minaccia, rappresenta una delle modalità di azione tra quelle utilizzate dagli insorti e, nel 30 per cento dei casi, colpisce vittime civili. Le forze di sicurezza Isaf svolgono una continua attività per prevenire questo genere di minaccia al fine di migliorare le condizioni di sicurezza e garantire uno sviluppo sociale ed economico della regione.
Nel 2010 sono morti in Afghanistan 712 militari, compresi quelli italiani, contro i 521 del 2009. Dall'inizio della missione Isaf in afghanistan, nel 2001, sono oltre 2.300 I militari rimasti uccisi.
Le 37 vittime italiane sono così ripartite nel corso degli anni: una nel 2004, due nel 2005, sei nel 2006, due nel 2007, due nel 2008, nove nel 2009, 13 nel 2010 e due nel 2011.
Le reazioni. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha espresso i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei familiari del caduto e un affettuoso augurio ai militari feriti. Lo ha reso noto un comunicato del Quirinale.
"Questa mattina - ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - abbiamo avuto questa brutta notizia con la morte di un tenente di 37 anni e ci sono altri 4 feriti e tre sono gravi. E' un tormento e un calvario e ogni volta ci domandiamo se questo sacrificio che compiamo, con il voto unanime del Parlamento e con il consenso di tutti gli italiani, se questi siano veramente sforzi che servono e che vanno in porto. Lo speriamo veramente".
Che la posizione dell'Italia non vada ridiscussa è la convinzione del ministro della difesa, Ignazio La Russa: "Mi inchino davanti alla memoria di questo ragazzo, che va ad aggiungersi dolorsamente a una lista che è troppo lunga, una lista che non possiamo e non vogliamo dimenticare", ha detto La Russa, ribadendo la posizione italiana sull'Afghanistan, che non va discussa o riaffermata in occasione di lutti: "Ci sono i modi e i momenti per farlo. La linea non cambia di fronte a un evento luttuoso. Le scelte si fanno a prescindere da questo, tenendo certo conto anche del sacrificio che certe scelte comportano".
"Questo giovane stava facendo un trasferimento - ha spiegato il ministro - erano 13 mezzi italiani, compresa un'ambulanza. Lui si trovava nel secondo Lince della colonna". Questo è stato colpito dall'esplosione di un ordigno rudimentale che ha provocato la morte del militare e il ferimento degli altri quattro componenti dell'equipaggio. A quanto si apprende dal ministro La Russa uno di questi ha riportato una ferita grave alla gamba ma non sarebbe in pericolo di vita.
Profondo dolore è stato espresso anche dal presidente del Senato, Renato Schifani: "Un'altra vittima che cade immolandosi sull'altare della democrazia e vicinanza ai famigliari dei nostri feriti", ma "l'Italia continua a pagare degli alti prezzi, lo fa in piena coscienza e nella consapevolezza che la libertà è un bene da garantire anche al di fuori dei propri confini".
Il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, ha inviato al Capo di Stato Maggiore della Difesa, Biagio Abrate un messaggio di cordoglio: "Ho appreso con sgomento e dolore la notizia dell'esplosione che ha provocato la morte del tenente Massimo Ranzani del quinto reggimento alpini. Desidero rinnovarle il mio apprezzamento per il coraggio, la professionalità e lo spirito di sacrificio con cui i nostri militari svolgono la loro opera in questo tormentato Paese".
"Il nostro dovere" è "rispettare gli impegni internazionali che abbiamo preso con la Nato e con le Nazioni Unite", ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini. "La comunità internazionale", ha ricordato il titolare della Farnesina "ci chiede di rimanere uniti, di continuare a sostenere la stabilizzazione dell'Afghanistan e di rispettare gli impegni internazionali che abbiamo preso con la Nato e le Nazioni Unite". "E' chiaro che la domanda" che si pone Berlusconi "ce la poniamo tutti", ha aggiunto il ministro, osservando però che "la risposta ce la dà la comunità internazionale".
Fonte:
Repubblica