ARRESTATE 120 PERSONE
Si infiamma anche il Marocco: 5 morti
Scontri a Larache, Al-Hoceima e Marrakech.
Migliaia in piazza pacificamente appoggiati dal cugino del re
MILANO - La rivolta che sta sconvolgendo il mondo arabo e in particolare il Nord Africa ha raggiunto anche il Marocco, finora rimasto indenne. Negli scontri di domenica avvenuti ad Al-Hoceima, nel nord del Paese magrebino, almeno cinque persone sono morte nell'incendio di una banca. Lo ha reso noto il ministro dell'Interno, Taib Cherkaoui, aggiungendo inoltre che 128 persone sono rimaste ferite, di cui 115 forze dell'ordine, nei tafferugli avvenuti in numerose città tra cui Al-Hoceima, Larache e Marrakech. Il ministro ha affermato che sono state arrestate 120 persone, compresi alcuni minorenni, attribuendo i disordini ai «provocatori». Manifestanti hanno attaccato la casa del governatore regionale di Larache e hanno dato fuoco a un distributore di benzina. Lo riferisce un ufficiale della sicurezza che preferisce rimanere anonimo. A Marrakech assaltato un McDonald's e un negozio di abbigliamento.
IL CUGINO DEL RE - La stampa marocchina luendì ha parlato di manifestazioni pacifiche e disciplinate avvenute domenica in una ventina di città del Marocco con bandiere tunisine ed egiziane. Migliaia di persone hanno chiesto riforme politiche e questa è la prova, dice la stampa, che anche gli oppositori possono esprimersi senza problemi. Un deputato islamico si è dimesso dal partito Giustizia e sviluppo (Pjd) che aveva invitato a non aderire alle manifestazioni. Le proteste erano state organizzate da un gruppo di giovani che su Facebook aveva lanciato il Movimento 20 febbraio per chiedere una nuova Costituzione per una maggiore giustizia sociale. In alcune città si sono uniti anche giovani islamici, membri dell'opposizione e militanti berberi. Il re, secondo il ministero dell'Interno, dovrebbe tenere presto un discorso per annunciare nuove riforme. Il cugino di Mohammed VI, Moulay Hicham El Aloui, docente alla Stanford University e conosciuto con il soprannome di «principe ribelle», ha dato il proprio appoggio ai manifestanti fintantoché le proteste proseguiranno in modo pacifico e tollerante.
Fonte:
CorrieredellaSera