Teheran nel caos, migliaia in strada
scontri con la polizia, un morto
Gli agenti disperdono il corteo a sostegno della rivolta nei paesi arabi, non autorizzato. Lacrimogeni e vernice contro la folla, diversi arresti. Secondo i siti di opposizione sono 250 le persone fermate. Arrestato e rilasciato il console spagnolo. Dal dipartimento di Stato Usa messaggi via twitter: "Permettere che la gente si riunisca". Una vittima confermata dall'agenzia di stampa ufficiale
TEHERAN - Pesanti scontri si sono verificati oggi nel centro di Teheran. "Regna il caos totale", riferisce un producer della Bbc secondo il sito online dell'emittente britannica. "Migliaia di persone - secondo altri testimoni - stanno marciando nel centro città". Nella capitale dell'Iran gli incidenti fra polizia e manifestanti sono scoppiati durante un marcia di protesta organizzata dall'opposizione, per esprimere sostegno alle rivolte in atto nel paesi arabi: lo hanno reso noto testimonianze locali, secondo le quali gli agenti hanno fatto uso di lacrimogeni e hanno sparato vernice contro la folla per disperderla e per poi poter identificare chi ha partecipato all'agitazione. I siti di opposizione hanno riferito per primi che nei disordini un manifestante è morto. Diversi sono rimasti feriti e 250 persone sono state arrestate a Teheran. La conferma dell'uccisione di una persona arriva dall'agenzia di stampa iraniana Fars, che e attribuisce la responsabilità ai manifestanti "sediziosi".
Gli scontri si sono verificati in piazza Enghelab e diverse persone sono state arrestate. Secondo alcuni testimoni, per disperdere i manifestanti sono stati impiegati almeno un migliaio di agenti di polizia, che hanno anche impedito ai media stranieri di avvicinarsi per documentare la protesta. Il corteo, all'inizio silenzioso, era formato da piccoli gruppi di manifestanti che si sono riuniti nei pressi della piazza Azadi ("libertà"): successivamente, alcuni oppositori hanno scandito
slogan anti-governativi (alcuni molto duri, come "Morte al dittatore") e dato fuoco ad alcuni bidoni della spazzatura.
La manifestazione era stata convocata dall'opposizione "verde" al governo di Mahmoud Ahmadinejad in segno di appoggio ai movimenti popolari in Egitto e Tunisia: le autorità di Teheran hanno vietato qualsiasi forma di raduno. Proteste si sono avute anche in altre città iraniane, in particolare Isfahan e Shiraz. Anche a Isfahan sono stati arrestati decine di manifestanti. La polizia iraniana ha anche fermato il console spagnolo a Teheran, Ignacio Perez Cambra, trattenuto per quattro ore in un commissariato e poi rilasciato.
Cambra è stato prelevato da nove uomini in borghese all'ingresso della sede rappresentanza diplomatica spagnola a Teheran con l'accusa di aver partecipato alla manifestazione dell'opposizione, vietata dal governo.
"Sono stato sicuramente in via Enghelab, la strada di Teheran teatro della protesta ma", dichiara il diplomatico, "sempre nei limiti delle capacità stabilite dalla convenzione di Vienna".
Intanto, il Dipartimento di Stato americano ha cominciato a inviare messaggi in farsi su Twitter agli iraniani, consapevole dello "storico ruolo" svolto fin qui dai social network nelle proteste. Il flusso è cominciato domenica, quando gli Usa hanno accusato il regime di Teheran di ipocrisia perché, mentre a parole ha appoggiato le rivolte anti-governative in Egitto, ha poi cercato di soffocare le manifestazioni organizzate in Iran a sostegno delle rivolte popolari che stanno dilagando in tutto il Medio Oriente. L'ultimo 'tweet', in ordine di tempo, quello odierno, mentre da Teheran arrivavano le prime notizie degli scontri tra forze dell'ordine e manifestanti: sull'account, USAdarFarsi, Washington ha invitato Teheran a permettere "alle persone che godono degli stessi diritti universali di riunirsi pacificamente e di manifestare come al Cairo".
Fonte:
Repubblica