Fini, ha esordito così: "Non credo che la libertà di opinione possa rappresentare il venir meno alla lealtà all'interno del Pdl solo perché si danno indicazioni diverse da quelle che vanno per la maggiore".
Poi ricorda le
BASTONATE mediatiche che i giornali e i media di Berlusconi gli hanno inflitto costantemente perché esprimeva opinioni divergenti da quelle del Cavaliere.
Prosegue parlando della Lega e dice: "
Al nord siamo diventati la fotocopia della Lega, l'identità del Carroccio è chiara, la nostra al nord non lo è. Appiattirsi sulle posizioni di Bossi è pericoloso, nel centrosud sono preoccupati per l'influenza della Carroccio"
Poi tocca al PROCESSO BREVE e coerentemente con quanto aveva precedentemente affermato ribadisce: "
Ricordi il processo breve? Quella era un amnistia mascherata" incalza Fini ricordando "un litigio forte" col premier. "Mi devi dire - si chiede Fini - che cosa c'entra la riforma della Giustizia se poi passano questo tipo di messaggi".
Inoltre, per nulla intimidito, ricorda i tanti che nel Pdl "pubblicamente" si sperticano in elogi e poi "
vengono da me a lamentarsi di come vanno le cose". E porta sul palco anche un tema incandescente come quello della giustizia.
Fini tiene a sottolineare che non intende mettere in pericolo la stabilità del Governo ma che oggi è finito l'assolutismo del centro cariscamtico del PDL; oggi per la prima volta si manifestano idee diverse in modo democratico, come dovrebbe essere in ogni partito. Peccato che il PDL non sia esattamente un partito.
Berlusconi in tutta risposta minaccia la cacciata di tutti quelli che non si allineano alle decisioni. Come volevasi dimostrare, non c'è niente da dimostrare.[Modificato da silvercloud87 23/04/2010 10:33]