Processo breve, Pd: dopo l'ok del Senato ora la strada è in salita
Bersani: resta una macchia indelebile
ROMA - Per il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, oggi al Cnel per un convegno sul lavoro, la discussione sulle riforme è in salita, dopo il via libera del Senato al processo breve."Ieri - spiega Bersani - si è fatta la cosa peggiore che si poteva fare, distruggendo la possibilità di giustizia per centinaia di migliaia di persone, per salvarne una sola. La battaglia riprenderà alla Camera ma resta una macchia indelebile e la destra si è presa la responsabilità di peggiorare le condizioni per un confronto sulle riforme".
"E' molto difficile - sostiene Bersani - fare unadiscussione seria e la destra è responsabile del fatto che il Paese non possa affrontare i problemi veri". Una riforma di sistema, evidenzia il leader del Pd, "va fatta, ma la destra si é presa la responsabilità di peggiorare le condizioni per una discussione. Il Parlamento è invaso da centinaia di iniziative e norme per salvaguardare il premier, che tolgono spazio ad un'ampia discussione su una riforma di sistema". La realtà, conclude Bersani, è che "in tutto il mondo si parla di lavoro, fisco e temi sociali, mentre in Italia l'agenda non va".
SCHIFANI, COSTITUZIONALE? NON STA A ME DIRLO
"Non sta a me commentare questa espressione. Sono valutazioni politiche che sfuggono alla mia competenza e alla mia conoscenza". Così il presidente del Senato Renato Schifani, a margine di un incontro con gli studenti dell'Isle (Istituto per la documentazione e gli studi legislativi) ha risposto a un giornalista che gli chiedeva una valutazione sulle accuse di incostituzionalita' alla legge. "Ieri -ha aggiunto Schifani riferendosi alla approvazione del ddl che passa ora all'esame della Camera - abbiamo lavorato tanto e spero che oggi ci sia la quiete dopo la tempesta".
BERLUSCONI, NON CREDO SIA INCOSTITUZIONALE
Gli attacchi dell'opposizione controil processo breve ''sono tutti intellettualmente disonestiperche' si tratta di aggressioni giudiziarie a Berlusconi equesta e' una cosa certa e sicura''. Cosi' il premier SilvioBerlusconi, al termine di un incontro con il cardinale CamilloRuini, e' tornato sul provvedimento votato oggi dal Senato. E a chi gli chiedeva se ritenga possibile che vi siano nel testoprofili di incostituzionalita', Berlusconi ha dapprima detto di non potersi pronunciare in proposito, ma poi ha aggiunto: ''Noncredo: e' l'Europa che ci chiede tempi certi nei processi ed e' la Costituzione che ci dice che i processi devono avere tempiragionevoli''.
IL PREMIER, MIEI PROCESSI? PLOTONI DI ESECUZIONE
Berlusconi non ha ancora deciso se presentarsi in aula per i processi che lo vedono coinvolto, ma denuncia la mancanza di parzialità: "I miei avvocati - ha detto il presidente del Consiglio fermandosi a parlare con i giornalisti al termine dell'incontro con il cardinale Ruini - insistono" nel dirmi di non andare perché "se andassi mi troverei di fronte non delle Corti giudicanti ma dei plotoni di esecuzione".
Fonte:
ANSA