Ferrara, "non ho detto che l'ho uccisa"
Continua a far discutere la vicenda di Denis Occhi, il muratore 33enne che, tormentato dai rimorsi, si è presentato in Questura a Ferrara per confessare l'omicidio della moglie, per il quale in passato era già stato processato e assolto. Impacciato davanti alle telecamere del Tg5, dopo il clamore del suo gesto, l'uomo ha fatto nuovamente dietrofront. "Non sono andato a confessare", ha spiegato, ma la QUestura conferma l'esistenza del verbale.
Incalzato dalle domande del giornalista dopo un ricovero di alcune ore all'ospedale di Copparo a causa di un malore, il 33enne dunque ha ritrattato tutto. "Non ho detto che ho ucciso mia moglie specificamente. Agli agenti ho detto: 'Se voi pensate che l'abbia uccisa va bene, ma io non l' ho uccisa perché non c'ero, e le volevo bene'", ha dichiarato impacciato Occhi, quasi balbettando e ripetendo ossessivamente di non essere colpevole.
Dal suo canto la Questura conferma invece l'esistenza del verbale, già trasmesso al Pm Nicola Proto, titolare dell'inchiesta. Polizia e Procura ritengono del tutto attendibile la confessione di Occhi, e verranno attivate, per scrupolo, indagini per avere i riscontri necessari. Che tuttavia saranno inutili, hanno spiegato gli inquirenti, per la non processabilità del soggetto, già assolto con sentenza definitiva per lo stesso reato. Appare anche impossibile una revisione del processo, perché non prevista dal nostro ordinamento giudiziario per chi, da assolto, chieda di "rivedere" una sentenza per poi essere condannato.
La vicenda risale a quattro anni fa quando, il 25 novembre 2004, Giada Anteghini fu aggredita nella casa di Jolanda di Savoia che divideva con un nuovo compagno (indagato per omicidio e poi prosciolto). La donna venne massacrata durante il sonno, nella sua camera da letto, attigua a quella in cui stava dormendo la figlia di 6 anni che aveva avuto con Denis Occhi. Le ferite alla testa erano gravissime, la donna entrò in coma e morì dopo 14 mesi.
Per la sua morte Occhi fu condannato nel 2007 in primo grado alla pena di 20 anni, con giudizio abbreviato a conclusione di un processo indiziario. Ma il 27 febbraio 2008 fu assolto dalla Corte d'Appello di Bologna e rimesso in libertà dopo la ritrattazione della confessione rilasciata il giorno dopo la tragedia ad alcuni carabinieri di Comacchio suoi amici.
Per la legge Occhi non può essere processato ancora
Per la sua morte l'uomo, processato per omicidio, è già stato assolto con sentenza definitiva e quindi, nonostante abbia riaperto il caso con le dichiarazioni autoaccusatorie, non potra' piu' essere portato davanti ad un giudice per il principio del 'ne bis in idem', secondo cui una persona gia' condannata o assolta in via definitiva non puo' essere processata una seconda volta per lo stesso fatto.
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