Morto Nicola Tommasoli: i genitori consentono espianto organi
Aggredito dai neonazi: morto Nicola Tommasoli
Nicola Tommasoli, il 29enne picchiato a morte da 5 giovani neonazisti vicini agli ultrà del Verona, la notte del primo maggio, è clinicamente morto. Lo rendono noto i sanitari dell'Unità di Terapia Intensiva Neurochirurgica dell'Ospedale di Borgo Trento, dove il giovane si trovava ricoverato da mercoledì notte.
Donati gli organi - I genitori di Nicola Tommasoli hanno espresso il desiderio di donare gli organi e i tessuti del giovane, morto poche ore fa dopo la selvaggia aggressione subita a Verona il 30 aprile scorso. "Il giovane - ricorda Pier Paolo Benetollo, Direttore Sanitario dell'Azienda Ospedaliera - al momento del primo soccorso presentava arresto cardiocircolatorio a seguito di grave trauma cranio-cervicale con emorragia cerebrale. Le condizioni di Nicola Tommasoli sono peggiorate e questa mattina sono presenti le condizioni cliniche che portano alla convocazione del Collegio Medico per l'accertamento di morte con criteri neurologici".
Arrestati altri due aggressori - Sono stati catturati nella notte Guglielmo Corsi, 19 anni, e Andrea Vesentini, 20 anni altri due giovani veronesi, complici di Raffaele Dalle Donne di 19 anni, che fanno parte del gruppo che ha pestato e ridotto in fin di vita Nicola Tommasoli. I tre fermati erano già ben noti a polizia e magistratura. Il branco, composto da cinque persone, nella notte del primo maggio, ha massacrato Tommasoli per una sigaretta negata: tutti i fermati hanno ammesso le proprie responsabilità. Gli ultimi due fermati, Guglielmo Corsi e Andrea Vesentini, sono di Illasi, paese non troppo vicino al capoluogo. Il primo è metalmeccanico, l'altro è promotore finanziario. Sono di buona famiglia e non appartengono ad alcun gruppo politico, sono solo frequentatori saltuari dello stadio Bentegodi di Verona. Secondo quanto accertato, Corsi e Vesentini erano insieme a Raffaele Dalle Donne, il giovane veronese arrestato per primo da polizia e carabinieri nel corso dell'inchiesta.
Due ragazzi ancora ricercati - Restano invece latitanti, almeno per il momento, altri due giovani, di cui sono stati resi noti solo i soprannomi, "Peri" e "Tarabuio". Secondo gli inquirenti, che non hanno voluto fornire le generalità complete dei ricercati, questi due ragazzi potrebbero consegnarsi spontaneamente alle forze dell'ordine nelle prossime ore.
La dinamica dell'aggressione - Il fatto risale alla notte dle primo maggio, quando tre giovani, Raffa (Dalle Donne), Peri e Tarabuio, sono in centro per bere qualcosa in un noto caffè dove si trova gran parte della gioventù cittadina. Sono circa le 23 e ai primi tre si aggiungono anche Corsi e Vesentini. I cinque bevono poi si spostano per raggiungere un altro pub. Verso le due di notte, notano tre ragazzi che stanno fumando sulla strada. Corsi si avvicina e chiede sgarbatamente una sigaretta, la risposta è un "no" secco e poi partono gli insulti. I tre ragazzi che fumavano replicano alle parole e quindi si passa alle mani. Sono gli aggressori che cominciano a menare schiaffi contro gli altri tre continuando ad apostrofarli per chiedere una sigaretta: "Codino - dice uno degli aggressori rivolgendosi ad un ragazzo che ha la coda di cavallo - dammi una sigaretta". Nella rissa Tommasoli cade a terra e due degli aggressori gli sferrano un calcio alla testa. Gli autori del pestaggio fuggono immediatamente, Dalle Donne, Peri e Tarabuio vanno a casa, gli altri due tornano a Illasi (Verona), il paese dove abitano.
Caccia al "diverso" - Secondo quanto si é appreso negli ambienti investigativi, farebbero tutti parte di un gruppo di giovani di estrema destra, molti dei quali ultrà del Verona (una delle tifoserie considerate a più alto rischio), il cui obiettivo era la "caccia al diverso". Nell'indagine chiusa un anno fa dalla Digos scaligera, che ha portato alla denuncia di 17 ragazzi tra i 17 e i 25 anni, è infatti emerso che le vittime della banda non erano solo extracomunitari ma tutti coloro che in qualche modo venivano visti come non omologabili con le loro idee. A conferma di ciò, le indagini avevano consentito di accertare violenze nei confronti di un giovane che indossava una felpa del Lecce e di due ragazzi appartenenti al centro sociale "Chimica", aggrediti a colpi di spranga.
Forza Nuova diffida: "Noi non c'entriamo" - In merito alla vicenda, Forza Nuova, in una nota, "diffida ogni organo di informazione dall'attribuire al nostro movimento politico qualsiasi responsabilità sulla vicenda". Paolo Caratossidis, Coordinatore Nazionale di FN sottolinea: "nessuno si permetta di associare Forza Nuova a tale vicenda. I nostri militanti non compirebbero mai un atto di così grave stupidità e cattiveria; se poi il ragazzo frequenta ambienti ultras o piazze dove si ritrovano neofascisti, questo è un altro discorso,non minimamente ricollegabile a Forza Nuova.
fonte:
tiscali[Modificato da binariomorto 06/05/2008 00:36]