Produttore:Eidos Interactive
Sviluppatore:Pivotal Games
Genere:Sparatutto
PEGI:16+
Distributore:Halifax
Disponibile dal:15/2/2008
Lingua:Tutto in italiano
Giocatori:16
Prezzo:46,90 euro


Conflitto senza fine
Impersonare un cecchino o un mitragliere? A voi l'ardua scelta.
Con Conflict: Denied Ops, Pivotal Games taglia il traguardo del quinto capitolo di una serie che nel corso degli anni ha visto i militari creati dal team di sviluppo inglese operare tra il Kuwait, l’America Latina e il Vietnam, in missioni cooperative al limite del sadomasochismo che hanno divertito parecchi fan del genere.
Questa volta però Pivoltal Games ha voluto cambiare le carte in gioco sotto numerosi aspetti, affacciandosi innanzitutto sulle console next-gen (il gioco è disponibile anche per PlayStation 3 e Xbox 360), diminuendo gli elementi maggiormente tattico-strategici e semplificando il più possibile la componente cooperativa del gameplay, affidata ora non più a quattro ma a due personaggi giocanti.

LA COPPIA PERFETTA
Conflict: Denied Ops ci vede alle prese con dieci missioni tese a sconfiggere un traffico di armi nucleari a livello mondiale, lasciando quindi poco spazio a un plot particolarmente originale così come poco innovativi sono gli incarichi affidati ai nostri due alter-ego. Distruggere postazioni nemiche con del C4, scortare uno scienziato, rubare dei documenti, intrufolarsi in sistemi informatici e via dicendo compongono così una serie di missioni che non riservano grandi sorprese nello sviluppo della trama, ma da questo punto di vista la serie di Conflict non ha mai mostrato grandi cose.
A cambiare è se mai l’approccio al gameplay, ora molto più action che non tattico; d’altronde, avendo a disposizione un cecchino e un mitragliere (scambiabili a piacere tramite il tasto TAB), non ci si possono attendere chissà quali strategie di attacco, ma questa semplificazione non si è comunque trasformata in un impoverimento strutturale.
Nei molti spazi aperti all’interno delle mappe è infatti importante spostare il nostro tiratore scelto in una posizione rialzata in modo da coprire l’avanzata del compagno, che invece torna molto utile nell’aprire la strada negli interni (corridoi, stanze, capannoni) grazie alla sua maggiore potenza di fuoco. Anche se le armi sono le stesse dall’inizio alla fine (non è possibile raccogliere quelle dei nemici), alla fine di ogni missione vengono aggiunti miglioramenti o forniti diversi tipi di granate così da fornire sempre qualche nuovo gingillo da sfruttare in combattimento, senza dimenticare la possibilità di mettersi alla guida di numerosi veicoli.

ESPLOSIONI PER TUTTI I GUSTI
L'esperienza di gioco, favorita anche da mappe mai troppo lineari e in alcuni casi con diversi percorsi possibili da intraprendere (non mancano inoltre ordini secondari nel caso fallissimo l’obiettivo primario delle missioni), risulta così molto divertente e adatta a una grande fascia di pubblico grazie a una difficoltà media mai troppo elevata.
Questo anche per merito di un grado di distruttibilità davvero notevole reso possibile dalle routine fisiche dell’engine (proprietario) del gioco; le esplosioni sono frequentissime per la presenza di bidoni e di altri oggetti incendiabili, ma anche trovare riparo è sempre un rischio visto che materiali come la plastica e il legno possono essere spazzati via da una scarica di proiettili o da una granata. Nonostante la non perfetta intelligenza nemica, che anzi rimane tra gli aspetti meno riusciti del gioco (e poi che fastidio morire dopo uno o due colpi nel corpo a corpo ravvicinato), il tutto scorre così immerso in uno spettacolo pirotecnico notevole e in alcune situazioni di guerriglia urbana che hanno poco da invidiare, come impatto cinematografico, a quelle viste in Call of Duty 4.
Peccato solo per una componente cooperativa piuttosto limitata, che non offre una grande interazione tra i nostri due alter-ego, e per un comparto grafico che a parte l’aspetto "fisico" (ottima anche la resa volumetrica del fumo) non riesce a competere con quello visto nei pesi massimi del genere, ma possiamo tranquillamente dire che, anche a livello di sonoro e di doppiaggio in italiano, Conflict: Denied Ops rimane l’episodio più compiuto e meglio strutturato della serie.

Commento
Conflict: Denied Ops non ha l’ambizione di competere con i migliori sparatutto pubblicati negli ultimi mesi (e ce ne sono davvero tanti), ma riesce comunque a ritagliarsi un ruolo di primo piano grazie alla scelta cooperativa del gameplay e a un approccio più arcade che tattico se confrontato con i precedenti episodi della serie. L'ampia distruttibilità dell'ambiente, la spettacolarità di alcuni scenari di guerriglia, la guida di veicoli, le sfide cooperative online e l’ottima fluidità del motore grafico sono tra i pregi maggiori di un titolo che mostra però anche qualche difetto, come la non eccelsa intelligenza artificiale e l'assenza di elementi innovativi nello svolgimento delle missioni. In ogni caso un gioco ben fatto consigliato ai fan di vecchia data della serie a tutti quelli che cercano uno sparatutto non "pesante" come Crysis e non "guidato" come Call of Duty 4.

Gallery

Multiplayer

Quello multiplayer rimane uno degli aspetti più riusciti di Conflict: Denied Ops e quello che assicura una rigiocabilità non comune. Oltre a giocare in due su uno stesso PC tramite split-screen, possiamo affrontare tutte le missioni della modalità singola assieme a un amico via LAN e via Internet, mentre i fragger più incalliti hanno a disposizioni tre modalità di gioco (Deathmatch, Deathmatch a squadre, Conquista) affrontabili fino a un massimo di sedici giocatori.

Lati Positivi

Gameplay divertente
Situazioni di gioco spettacolari
Facile da padroneggiare
Veicoli da guidare
Buona longevità
Motore fisico efficace

Lati Negativi

Missioni risapute
Componente cooperativa un po' sacrificata
Graficamente si è visto di meglio
Intelligenza artificiale a tratti lacunosa

Sito ufficiale


fonte