L'annuncio del ministro Chiti al termine della riunione dei capigruppo di Montecitorio
Il Viminale metterà a punto un nuovo testo da varare nel cdm del prossimo 28 dicembre
Decreto sicurezza, tutto da rifare
"Il governo ha deciso di rinunciare"
Dal provvedimento sparirà la norma antiomofobia che sarà inserita in un'altra legge
Il ministro Vannino Chiti
ROMA - Il governo ha deciso di rinunciare alla conversione del decreto legge in materia di sicurezza: lo ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti al termine della conferenza dei Capigrippo della Camera aggiungendo che il Viminale sta lavorando a "un altro provvedimento legislativo con carattere di necessità e urgenza: un nuovo decreto legge", che sarà varato nella riunione del Consiglio dei ministri del 28 dicembre, "prima della scadenza dell'attuale decreto".
Il nuovo testo dovrà contenere in particolare indicazioni sull'espulsione dei cittadini comunitari pericolosi, in modo da impedire il rientro dei romeni già allontanati dall'Italia. Non ci saranno invece, secondo quanto anticipato da Chiti ai cronisti, le norme sull'omofobia al centro di un duro scontro con l'ala "teodem" del Partito democratico. Queste, ha chiarito il ministro, "non rientrano nella materia della sicurezza" e quindi saranno ospitate in un ddl all'esame della commissione Giustizia della camera.
Tra l'altro è stato proprio un errore materiale in questo articolo, che faceva riferimento al Trattato di Amsterdam citando l'articolo sbagliato (il 13 invece che il 2 comma 7), a far saltare l'intero provvedimento.
"Il governo ha mantenuto l'impegno che aveva preso in Senato - ha aggiunto Chiti - questo è un governo che si assume le proprie responsabilità. Certo, la strada più lineare sarebbe stata quella di eliminare l'articolo 1 bis, che è una norma impropria e di confusa applicazione. Eliminarla alla Camera per tornare poi al Senato". Il ministro ha però spiegato che questa strada non è praticabile poiché "il Senato è impegnato in questi giorni per la legge Finanziaria e successivamente per il welfare".
Palazzo Chigi aveva anche ipotizzato l'approvazione di un decreto legge ad hoc per eliminare la norma, ma "anche questa strada è di difficile applicazione perché non consente di mantenere gli impegni", come ha spiegato ancora Chiti. "La via - ha concluso - è quella quindi di rinunciare alla conversione del decreto e contemporaneamente il ministero dell'Interno sta valutando la costruzione di un altro provvedimento legislativo poiché è ovvio che i caratteri e i temi della sicurezza permangono e bisogna intervenire con efficacia".
(19 dicembre 2007)
Repubblica.it