LONDRA - Beati gli estroversi e quelli con tanti nei: corrono un rischio molto minore di morte per infarto e invecchiano più lentamente. Due distinte ricerche, rimbalzate con risalto sui quotidiani britannici da autorevoli riviste mediche come 'Annals of Epidemiology' e 'Cancer Epidemiology', segnalano che un carattere aperto e le macchie nere sulla pelle funzionano da elisir di lunga vita.
Quanto sia importante l'estroversione viene sottolineato da una certosina ricerca fatta sull'arco di trent'anni alla Northwestern University di Chicago. La conclusione dello studio é chiara e lapidaria: i timidi - inventariati grazie a questionari compilati quando avevano tra i 40 e i 55 anni - hanno una probabilità del 50% maggiore di finire nella tomba in seguito a problemi di cuore. Sugli 'Annals of Epidemiology' i ricercatori di Chicago ammettono di essere sprovvisti di una spiegazione scientifica sul perché i timidi risultino molto più vulnerabili alle malattie cardiache.
Un'ipotesi fatta è che le persone più introverse soffrano di stress in dose parecchio maggiore quando sono esposte a nuove situazioni. Non è comunque la prima volta che il carattere viene associato strettamente a patologie. Si sa ad esempio che il cuore ha una spiccata tendenza ad ammazzare i febbrili stakanovisti inclini alla rabbia e con poche difese anti-stress, i pessimisti e le persone abituate a tenersi tutto dentro. Del tutto sorprendente invece la conclusione alla quale è arrivata al King's College di Londra un gruppo di ricercatori medici con a capo la dottoressa Veronique Bataille: le persone con molti nei di bellezza rimangono giovani più a lungo e tendenzialmente muoiono ad un'età più avanzata malgrado corrano un rischio maggiore di cancro alla pelle. Si difendono decisamente meglio dagli acciacchi di cuore e da malattie come la osteoporosi. Lo studio del King's College è stato fatto con il coinvolgimento di 1.800 gemelli e ha permesso di appurare una stupefacente correlazione tra il numero di nei e la lunghezza dei telomeri e cioé degli "involti protettivi" delle cellule.
L'alta presenza di nei (da cento in su, un uomo di pelle bianca ne ha in media trenta ma può arrivare fino a 400) va strettamente a braccetto con una maggiore lunghezza dei telomeri, che hanno una funzione importante nel mantenre giovane e vegeta la cellula. La discrepanza tra chi ha pochi e chi ha tanti nei può comportare fino a sei o sette anni di differenza nel processo di invecchiamento. Nel caso dei nei c'é ovviamente ben poco da fare. Si tratta in buona parte di una caratterica ereditaria. E' invece possibile far tesoro della ricerca sul rapporto timidezza-infarto, come ha sottolineato uno dei finanziatori, la casa editrice Elsevier: "Sembra chiaramente nell'interesse della vostra salute - ha detto un portavoce di Elsevier - andare al pub, in discoteca e al ristorante con gli amici. Ne può dipendere la vostra vita!".
www.ansa.it