Il cardinale: "Più che difesa, la famiglia va promossa e valorizzata
con l'impegno di tutti". E su Vicenza: contento che non ci sian stati incidenti
Unioni civili, l'appello di Martini
"Dialogo e ascolto, senza scontro"
ARICCIA (Roma) - "La famiglia va promossa e difesa, ma attraverso il dialogo, senza tensioni, senza scontri e con l'ascolto reciproco".
E' il forte appello che il cardinale Carlo Maria Martini lancia nel giorno in cui festeggia il suo ottantesimo compleanno. Quasi un Martini-day celebrato nella chiesa della Casa degli esercizi spirituali dei Gesuiti presso il santuario di Galloro ad Ariccia (Roma), presenti, tra gli altri, il vescovo di Albano Marcello Semeraro, autorità civili (tra cui il vice sindaco di Roma Maria Pia Garavaglia) e religiose, e migliaia di persone. Nell'omelia, Martini traccia un sintetico bilancio della sua vita: dall'entrata nella Compagnia di Gesù alla docenza all'università Gregoriana, dove è stato anche rettore; dai 23 anni trascorsi alla guida della diocesi di Milano fino a quando, l'11 luglio 2003, per motivi di età si ritira a Gesusalemme per continuare i suoi amati studi biblici.
"Una vita sempre al servizio della Chiesa con lo studio e la testimonianza pastorale", scrive papa Ratzinger nel telegramma di auguri letto durante la Messa. Ma una vita fatta anche di appelli e di inviti al dialogo, come Martini fa anche nell'omelia, quando parla di "troppe guerre e di eccessive tensioni in tante parti del mondo, ma anche nel nostro Paese dove ci vorrebbe più dialogo e più capacità di ascolto tra le varie realtà sociali".
Cardinale Martini, come mai ha voluto lanciare l'allarme sulle troppe tensioni che si avvertono in Italia, anche nel giorno della festa del suo compleanno?
"Io, come è noto, vivo a Gerusalemme, e quindi prego dalla Terra Santa per tutto il mondo, anche per l'Italia, per tutto ciò che vi avviene. So perciò tutto quello che succede, ma lascio che siano le autorità competenti a compiere il loro dovere per la soluzione dei problemi che gravano sulla società italiana. Prego per tutti, senza distinzioni".
Tra i problemi di cui si sta discutendo in Italia, uno dei più dibattuti è l'allargamento della base militare americana di Vicenza contro la quale oggi hanno manifestato a migliaia. Lei che ne pensa?
"Sì a Vicenza si è vissuta una giornata particolare, ma negli ultimi tempi sono state tante le giornate particolari che hanno fatto elevare il livello della tensione sociale in più parti del mondo. Ma, per quanto riguarda la questione di Vicenza, l'importante è che non siano avvenuti fatti dolorosi, perché pur nella legittimità di manifestare per esprimere le proprie idee, in queste situazioni c'è sempre da temere qualche brutta sorpresa. In verità, non ho seguito molto questa odierna vicenda, ma sono contento che tutto si sia svolto senza incidenti. Quanto al resto, auspico sempre che il dialogo ed il confronto non venga mai meno tra tutte le parti in causa".
Anche per la famiglia in Italia la tensione è alta. Il Papa, il cardinale presidente Cei Camillo Ruini, quasi ogni giorno ammoniscono i cattolici a dire no alle unioni di fatto. Condivide?
"La famiglia è la cellula della società. Quindi è una cosa molto importante. Per cui bisogna fare di tutto per poterla promuovere. E' nel dovere di tutti, non solo della Chiesa, ma di ogni cittadino, di ogni persona umana fare in modo che questo nucleo sia difeso, valorizzato e, soprattutto, promosso. E' per il bene di tutti, credenti, non credenti, uomini di buona volontà".
La legge sulle coppie di fatto è veramente un pericolo per la famiglia tradizionale?
"Non posso entrare nel merito di questi aspetti specifici di cui si sta discutendo in questi giorni a vari livelli nel nostro Paese. Non voglio entrarci soprattutto perché si tratta di problemi molto complessi, molto difficili, e credo che non si possano spiegare in poche battute".
Ma anche lei è convinto che la famiglia vada difesa comunque?
"Certamente, la famiglia va difesa e promossa. Ma, più che difesa, credo che sia più importante fare sì che sia promossa, valorizzata, come il bene supremo della società e di ogni singolo individuo, con il concorso e l'impegno di tutti. Senza però che il confronto tra le varie posizioni dia luogo a tensioni e a scontri inutili e pericolosi. E' questa la scommessa che dobbiamo attrezzarci per vincere, ma tutti insieme, col dialogo e con la reciproca comprensione".
(18 febbraio 2007)
Repubblica.it