Nel 1961 il parroco dell’Oca augurò ai nemici torraioli 43 anni di digiuno, tanti quante le oche vive spennate dai contradaioli di Salicotto per festeggiare la vittoria.
La Torre torna a vincere il suo 44^ Palio dopo 44 anni di digiuno e dopo che è scaduto l'anatema lanciato ai torraioli da don Duilio Bani, nel 1961 parroco della contrada dell'Oca, la sua acerrima nemica. Narrano le cronache paliesche che, per festeggiare la vittoria del 16 agosto 1961, la Torre spennò vive 43 oche, tanti quanti erano i cenci che si era aggiudicata fino ad allora. Don Bani, si tramanda, augurò ai torraioli di non vincere il Palio per tanti anni quante erano state le oche spennate. Anatema scaduto col Palio di agosto dell'anno scorso. Il Palio vinto dalla Torre nell'agosto del 1961, quando capitana era la marchesa Maria Pace Chigi Misciatelli, mamma dell'attuale capitana Aurora, è conosciuto anche come il Palio della rigirata. La Torre, col fantino Giorgio Terni detto Vittorino e Salomé II, era di rincorsa ed entrò fra i canapi proprio quando il cavallo dell'Oca era girato verso il casato. Cer gli ocaioli correva all'epoca un big di piazza del Campo, Giuseppe Gentili, detto Ciancone. "M'ha scartato la cavalla" si giustificò Ciancone, ma i contradaioli lo presero a botte lo stesso.
Fonte Siena News.