Per 13 anni l’escursionista tedesco Helmut Simon ha vissuto della gloria del suo incontro con la storia.
Nel 1991, il sessantasettenne escursionista scoprì Oetzi - l’Uomo dei Ghiacci, il corpo perfettamente preservato di un cacciatore neolitico, che emergeva dal ghiacciaio di Similaun, a 3,200 metri di altitudine sulle Alpi Austriache. Dovunque si recasse, sulle sue amate montagne, Simon indossava una spilla con su scritto “Lo scopritore di Oetzi”.
Ma ieri, il corpo di Simon è stato trovato lungo un corso d’acqua su queste stesse montagne.
Il 15 ottobre era partito solo dal villaggio di Bad Hofgastein, presso Salisburgo, alla volta del picco di Gamskarkogel, a 2,134 metri. Sua moglie Enrica, che solitamente lo accompagnava, questa volta non era con lui.
Il cattivo tempo deve aver colto di sprovvista l’esperto scalatore, che non aveva nemmeno una tenda. Nei tre giorni seguenti la sua scomparsa è caduto mezzo metro di neve.
Il lunedì successivo, la moglie di Simon è tornata a Nuremberg per dare inizio alle ricerche.
Simon e sua moglie si erano recati ripetutamente a Bolzano per far visita a Oetzi.
Mentre gli scienziati apprendevano nuove nozioni sull’uomo del Neolitico dallo studio di Oetzi, Simon sviluppava un vero affetto per il l’uomo di 3,500 anni or sono, ed aveva iniziato a chiamarlo “fratello”.
Essere uno scopritore è come essere l’autore di un’invenzione importante” aveva dichiarato l’avvocato italiano di Simon. “Diventa la tua nuova identità”.
Simon è morto solo qualche settimana prima che i suoi avvocati presentassero la causa per fargli ottenere una ricompensa di circa 250,000€ dal Governo Italiano per la sua scoperta.
Voci nei villaggi lungo il confine italo-austriaco vorrebbero che Simon abbia cercato intenzionalmente la morte. Altri locali temono che Oetzi, come Tutankhamen – abbia preteso la vita di Simon come vendetta per avere disturbato la sua pace.
Il corpo dell’uomo dei ghiacci è attualmente sotto analisi per tentare di determinare il suo valore economico, più che archeologico. Secondo la legge italiana, a Simon spettava il 25% del valore della scoperta.

Fonte: www.laportadeltempo.com
del 24 ottobre 2004


A volte il destino fa veramente strani scherzi...