L'IMPICCATO DELLA PIAZZA ROSSA
Chi ha fede, e anche chi non ce l'ha, si farà spesso una domanda di capitale Importanza, una domanda che angoscia e deprime e nello stesso tempo può anche esaltare: che cosa succede dopo la morte? A questa domanda ognuno risponde a seconda delle proprie Inclinazioni e delle proprie convinzioni e credenze. Ci si chiede anche se sia possibile far ritornare in vita, una vita concreta, qualcuno che sia clinicamente deceduto. E' di qualche anno fa la notizia di un bambino appena nato che i medici avevano già dichiarato morto e che, invece, dopo venti ore di " morte ", è ritornato alla vita. Ovviamente non siamo in grado di chiedere a questo neonato le sue impressioni e le sue sensazioni sul periodo che egli ha trascorso in quella terra di confine, ma vi è un caso di una persona adulta che ha potuto essere interrogato sulla sua esperienza.
La vicenda ci porta nella Russia di una trentina di anni fa e precisamente sulla famosissima piazza Rossa. Era una fredda alba di tanti anni fa quando un soldato di guardia al mausoleo di Lenin si accorse che una strana ombra stazionava davanti al cancello del palazzo di fronte: si trattava di un uomo che si era impiccato per motivi d'amore. Il soldato avvertì il suo diretto superiore che, constatata la morte di quell'uomo, stava per ordinarne la rimozione. L'ufficiale si ricordò, però, che poco distante, un famoso scienziato, il professor Brunchanenko, conduceva esperimenti sul cuore artificiale, anzi, qualche giorno prima, il professore, era riuscito a far rivivere un cane con un cuore artificiale per circa sei ore. L'ufficiale avvertì, dunque, lo scienziato, e questi andò a ritirare il cadavere di quel povero uomo.
L'impiccato fu dunque portato nel laboratorio del professor Brunchanenko e fu collegato immediatamente alla macchina che sostituiva il cuore. E la macchina pompava litri di sangue ossigenato nel vasi sanguigni ormai vuoti. Impulsi elettrici ne regolavano perfettamente il ritmo. Tuttavia sembrava un tentativo senza speranza poiché, sicuramente, l'uomo era rimasto appeso fuori per troppe ore. Ad ogni modo la macchina faceva sì che le funzioni vitali fossero attive. Ma purtroppo le reazioni dei muscoli e della pelle facevano pensare che tutto fosse perduto: i muscoli non reagivano agli stimoli elettrici, le pupille si erano ristrette e la pelle sembrava pergamena.
Polche la salma era molto fredda, si cercò di alzarne la temperatura con metodi piuttosto forti: bagni di olio riscaldato lentamente e strumenti elettrici legati Intorno al corpo. Tutto sembrava Inutile, quando ad un certo punto, l'uomo aperse le labbra in un sospiro e subito tacque. Le macchine, intanto, continuavano regolarmente il proprio lavoro. Il giorno dopo avvenne l'Incredibile, l'impiccato aveva ripreso le sue funzioni e parlava, non bene, ma parlava. " Sono stato in un paese dove non ero mal stato prima. Era molto bello e io vorrei tornarci subito ". Queste furono le sue prime parole. Ed egli continuò dicendo: " Ho ancora in bocca il sapore dolce dell'acqua che ho bevuto, perché c'era una grande fontana e da quella fontana ho bevuto. Ho visto del fiori, tre volte più grandi del nostri. Emanavano un profumo che neanche i piu bei fiori riescono a produrre da noi In piena estate. Ho visto molta gente da lontano. Quando li volevo raggiungere, si allontanavano con la stessa velocità con la quale cercavo di avvicinarmi a loro. Sotto un albero Immenso che sembrava toccare il cielo, c'era un suonatore di tamburo. Egli non scappò davanti a me. Stava Iì fermo, aspettando che mi avvicinassi. Non so se fu lui a parlare con me. Qualcuno mi disse che ora tutto sarebbe andato bene e che io, volendo, avrei potuto anche volare. Quanto mi sembrano pesanti, adesso, le mie braccia; e i miei piedi. Credo che non potrò mal più muoverli, perché in quell'altro paese tutto era leggero. Avrei solo voluto che la gente non scappasse sempre davanti a me. Poi il tamburino divenne alto come l'albero. Non riuscivo più a vederlo. Percorsi a lungo un prato verde, chiamando mia madre. Ma lei era morta molto tempo fa. La stavo cercando e qualcuno mi disse che l'avrei trovata presto, ma che avrei dovuto avere ancora un po' di pazienza. Che ci vuole sempre un certo tempo per trovare la persona che si cerca. Poi mi sono addormentato sotto l'albero che arrivava fino al cielo. Adesso non so se ho sognato la vita In quell'altro paese o se ora sto facendo un bruno sogno ". L'uomo visse ancora quattro giorni e poi, nemmeno le macchine riuscirono più a tenerlo in vita.
" Ho nostalgia del paese verde ", disse prima di morire definitivamente.
Si è molto scritto e molto detto sull'impiccato della piazza Rossa. Si sono cercati i motivi biologici di questa strana vicenda, e si è cercato di darne una spiegazione naturale, ma, nonostante tutto, vi è qualcosa di incomprensibile in tutta la vicenda, anche perché, a tutt'oggi, è ancora runico caso di un uomo riportato in vita parecchie ore dopo il decesso e, soprattutto dopo che tutti i segni della morte erano presenti nel suo corpo. Al di là di ogni considerazione di carattere religioso o pratico, è bello pensare che, forse, dopo la vita potremmo correre anche noi su quel prato verde che tanto agognava quell'uomo, morto per amore.
Fonte: www.atlantideweb.net/insolito/impiccato.htm
[Modificato da scimmia pazza 06/02/2005 15.28]