http://www.atlantideweb.net/ufo/oltreter.htm
Si è disquisito a lungo sulle possibilità che la vita ha avuto di attecchire su altri pianeti. E' questo un problema che ha affascinato parecchi studiosi nell'antichità e che ancora suscita l'interesse di parecchie persone poiché il problema, mancando le testimonianze e le documentazioni probanti, non è stato ancora risolto. Non pretenderemo, naturalmente, di risolverlo noi, speriamo solo di dare un contributo da aggiungere ai molti altri per la soluzione del medesimo.
La prima domanda che sorge spontanea in questo caso, è la seguente: che tipo di vita si potrà essere sviluppato al di fuori del nostro pianeta.
Il concetto di vita è molto vago; in effetti non si può definire con esattezza che cosa si intenda con "vita". Un pianeta, al limite, è una cosa viva: nasce, vive e muore. Ma evidentemente quando parliamo della possibilità di vita oltre la terra intendiamo quella degli uomini, degli animali e delle piante. Al momento attuale non esistono prove concrete per dire se in qualche pianeta ci sia vita oppure no. Il fatto è, pero, che quando diciamo "vita" intendiamo dire la nostra.
Nulla ci vieta di credere però che la vita abbia preso su altri mondi strade molto differenti dalla nostra. Del resto sulla stessa Terra esistono esseri che potrebbero vivere molto più comodamente nell'atmosfera gassosa di Giove. Il bacillo del tetano, per esempio, muore al contatto con l'ossigeno, che, viceversa, è un elemento vitale per noi, e vive benissimo nell'ammoniaca che è per noi letale. E molti altri sarebbero gli esempi che si potrebbero citare al riguardo.
Quindi, è mai possibile che l'unica strada percorribile sia quella che ha preso la vita sulla terra?
Tuttavia, anche prendendo come uniche sorgenti di vita possibile i pianeti che più si assomigliano al nostro, nella nostra Galassia ne troveremmo almeno centomila. Naturalmente è possibile che non tutti questi centomila pianeti siano abitati ed è anche possibile che, se c'è la vita, questa abbia preso sviluppi assai diversi dalla nostra. Può anche essere che l'unico pianeta che rigurgita di vita sia il nostro e che il compito affidatoci sia quello di diffonderla nell'universo. Personalmente non credio però che l'universo sia così avaro ma che anzi la vita sia presente, in forme anche molto diverse, in tutto l'universo.
Tempo addietro quando si parlava di vita oltre la terra, si intendeva quasi sempre ciò che poteva esistere nei due pianeti a noi più vicini, cioè Marte e Venere. Poiché nulla si sapeva di ciò che vi si sarebbe potuto trovare, le illazioni furono molte e fantasiose.
La più diffusa era senz'altro questa: Marte era popolato da guerrieri e Venere da donne bellissime. Tanto per semplificare.
Marte, come del resto gli altri pianeti, è pochissimo conosciuto anche oggi; comunque dati non vecchissimi come quelli trasmessi a terra dalla sonda sovietica "Mars 6" hanno registrato percentuali di vapore acqueo, a seconda delle zone del pianeta, superiori a quelle finora conosciute, per cui sono senz'altro possibili forme inferiori di vita animale. Anche le ultime scoperte americane danno per possibile la presenza di vita sul pianeta rosso.
Venere, invece, protetto da una atmosfera quasi impenetrabile, sembra essere, grossomodo, quello che era la terra, pochi milioni di anni fa, foreste fittissime e temperature di 436°C che rendono impossibile la vita come noi la intendiamo. Tutto questo però secondo i dati raccolti dalla sonda americana "Mariner 2" che il 14 dicembre 1962 è passate a cirra 34.560 km. dal pianeta. Tutti questi dati su Venere vennero però contestati da un pallone sonda lanciato dagli studiosi dell'Università John Hopkins di Baltimora nell'ottobre 1964, secondo cui le nubi venusiane sono composte d'acqua sotto forma di minuscoli cristalli di ghiaccio e la temperatura al suolo di molto inferiore a quella rilevata dal "Mariner 2". Dati più recenti non hanno chiarito la situazione e, tuttora, Venere rimane un illustre sconosciuto.
Secondo il sovietico Barabosov poi, la temperatura di Venere oscillerebbe fra un massimo di 40° Celsius ed un minimo di -23° per cui la vita sarebbe più che possibile e aggiunge: "è possibile che la vita abbia inizio soltanto ora su Venere ma non si può escludere che essa abbia già raggiunto forme fantastiche, sconosciute all'uomo".
Per gli altri pianeti del nostro sistema solare la vita viene esclusa a prori perché troppo vicini al Sole, come Mercurio, oppure troppo lontani come tutti i pianeti al di là di Marte. Quindi, oggi come oggi, noi ci aspettiamo di trovare la vita solamente nei nostri due vicini cosmici.
Un discorso a parte merita la Luna che è già stata solcata dal piede dell'uomo, e sulla quale non si è trovata traccia di vita superiore per cui la possiamo senz'altro escludere dal nostro esame dei mondi che possono portare la vita.
Uscendo dal nostro sistema solare, non abbiiamo dati che possano dirci con sicurezza se è presente la vita. L'unico dato acquisibile è quello della distanza del pianeta dal proprio sole, la massa e il diametro dello stesso e la composizione dell'atmosfera attraverso l'esame spettroscopico; in base a questi esami, nella nostra galassia (la via lattea) ci dovrebbero essere circa centomila pianeti in cui la nita, come noi la intendiamo, avrebbe possibilità di attecchire. Questo significa che potremmo avere pianeti che ancora non hanno la presenza della vita pur avendone la possibilità, alcuni in cui la vita è appena iniziata ed altri che hanno da secoli civiltà avanzatissime.
A questo proposito desidero riportare un fatto inquietante e, pare, molto ben documentato contenuto nel libro di Peter Kolosimo "Ombre sulle stelle"; la cosa è raccontata in prima persona da un certo sig. M. Layne di San Diego in California: "la cosa avvenne nel 1951, quando un disco volante prese terra sulla pista del Muroc Air Field, sbucando due tizi desiderosi di immediati contatti con il primo cittadino degli Stati Uniti. Ecco, per gli increduli, la testimonianza del sig. M. Layne in persona, resa qui alla lettera: " Visto il carattere fantastico della visita, si telefonò a Washington. L'aereo del Presidente impiegò quattro ore per raggiungere il Muroc Air Field. Ebbe luogo un colloquio fra gli astronauti, Eisenhower, un alto funzionario del governo e due personalità militari. Una di queste ultime era un giovane ufficiale della base."
"Quando la conversazione fu terminata, i visitatori ripartirono con il loro disco e il Presidente tornò a Washington. Un giovane americano di mia conoscenza, messo al corrente della faccenda, si recò in tutta fretta al Muroc Air Field e fu tanto fortunato da poter avvicinare l'ufficiale presente al colloquio. Costui si mostrò dapprima molto reticente, ma poi, alle insistenze del suo interlocutore, e temendo che la cosa divenisse di pubblico dominio, acconsentì a rispondere ad una domanda a patto che nulla fosse rivelato prima di dieci anni.
" I due uomini discesi dal disco volante, egli disse, parlavano inglese ed affermavano di essere venuti da un pianeta vicino a Betelgeuse. Le condizioni di vita sarebbero, su tale pianeta, identiche a quelle esistenti sulla Terra. Questo è tutto quanto posso rivelare".
Questo è il fatto e di seguito riportiamo il commento di Kolosimo: "Attribuire al siq. M. Layne ed agli altri "amici degli UFO" una fantasia un po' troppo sbrigliata, sarebbe naturalmente inconcepibile, dato che esistono prove inoppugnabili di quantu essi asseriscono, custodite negli archivi segreti della Casa Bianca e del Kremlino.
Basandoci su questo fatto, non potremmo che rispondere affermativamente alla domanda se esistono pianeti abitati oltre al nostro. Del resto, prendendo per buoni molti fatti inerenti gli UFO, non rimane che ribadire la precedente risposta.
Fra i tanti c'è il caso dei coniugi Hill che sembra siano stati rapiti da extraterrestri, portati su un disco volante e lì visitati da probabili studiosi di un lontano pianeta.
Si tratta di due coniugi americani che viaggiavano notte-tempo su una strada che li riportava alla loro casa di Portsmouth il 19 settembre 1961, dopo una breve vacanza. Barney Hill, attirato da uno strano oggetto luminoso, si ferma su uno spiazzo per poterlo osservare meglio.
Il raccontò potrebbe finire qui se il sig. Hill non avesse avvertito, dopo pochi giorni, strani disturbi che non riusciva a motivare.
Dopo alterne vicende egli si reca da uno psichiatra che, sottoponendolo all'ipnosi, (sarà così anche per la moglie), riesce a cavarne una storia eccezionale e inaspettata: i due erano stati a bordo di un disco volante ed esaminati, nel corpo, da abitanti di un altro pianeta.
Casi come questo sono tutt'altro che rari. Oltettutto sembra che siano completamente veritieri e documentati.
Se prendiamo in esame questi fatti, considerati seri, non possiamo che rispondere che senza dubbio esiste la vita oltre la Terra