'Èvvi un lago, di chiare acque profonde.
Non lungi a' muri Ennei, per nome Pergo.
Non mai tanti il Caistro ode sull'onde
Cigni cantar, quanti n'han quivi albergo;
Dal sol l'adombra con l'opache fronde
Selva che a'fianchi lo difende e a tergo;
Sempre fiori qui son, qui mai non verna,
Qui ride il suol di primavera eterna...'
(Ovidio, Le Metamorfosi)
Trinacria, l'isola triangolare di Greci e
Romani cela una meraviglia naturale: Pergusa,
lago spontaneo in provincia di Enna. Cantato
da Diodoro Siculo, Cicerone e Claudiano,
Pergusa raggiunge la notorieta' grazie ad Ovidio
che nel libro quinto delle sue 'Metamorfosi'
ne racconta la fatata atmosfera, identificandolo
con il luogo ove la dea greca Persefone fu rapita
da Ade e portata all'inferno.
Di origine tettonica, il Lago e' oggi riserva
naturale. Assolutamente privo di emissari
e immissari, Pergusa riceve le acque unicamente
dal dilavamento piovano ed è salato pur non essendo
a contatto col mare. Come e' possibile tutto cio'?
Secondo il Prof. Sergio Angeletti: 'questo lago
rappresenta un meraviglioso esempio in piccolo
della formazione delle masse oceaniche da
cinque a quattro miliardi e mezzo di anni avanti
Cristo. Esso si è formato per sprofondamento di
tufi calcarei pliocenici e come a suo tempo gli
oceani sono diventati salati per dilavamento dei
sali mineriali così è avvenuto qui, nel cuore
della Sicilia'.
Le sue acque, leggermente salmastre, sono caratterizzate
dal singolare fenomeno biologico dell'arrossamento
secondo cui una ricca flora batterica solfossidante
dona saltuariamente alle acque un colore rosso
durante i mesi estivi. Tale fenomeno fu studiato
nel 1932 dal prof. A. Forti che definì il Lago di
Pergusa 'lago di sangue'.
.... molto caretteristico, foto??