Sembra la trama di Face of Face ma sembra sia la realtà???
Trapianto del viso
L'ultima frontiera della chirurgia?Come riportato con dovizia di particolari dai media, sembra che in Francia tutto sia pronto per effettuare il primo trapianto di viso della storia.
Quella che finora sembrava un'ipotesi da fantascienza, realizzabile solo in un film hollywoodiano, sarebbe invece prossima a divenire realtà. Questione di pochi mesi, sembra, e il volto prelevato da un cadavere potrà essere trapiantato su di un paziente gravemente sfigurato.
Il chirurgo francese pronto a tentare una delle più incredibili avventure della medicina moderna avrebbe già individuato, tra una decina di persone, un candidato interessato a sottoporsi all'operazione e da qualche mese si starebbe esercitando con l’aiuto della sua equipe per essere pronto al momento opportuno. La sutura delle arterie e dei nervi facciali sembra ormai possibile, e ciò permetterà di ridare al paziente sfigurato un volto umano. Fra mille polemiche. Quali e quanti sono infatti gli interrogativi di un intervento così problematico, dal punto di vista sia etico che immunologico? Lo stesso chirurgo afferma di non voler intraprendere questo tipo di operazione senza il parere dei saggi e dell’opinione pubblica.
Ecco allora che in marzo, in seguito a due anni di riflessioni, il Comitato nazionale francese di etica darà il suo parere sulla vicenda dopo che in Gran Bretagna l'Accademia di chirurgia si era già espressa sull’argomento mostrando estrema cautela.
Il trapianto è stato considerato da quest’ultima "prematuro", poiché l'impatto psicologico di una tale operazione, sul ricevente ma anche sui familiari del donatore, non è stato ancora valutato pienamente.
L’identità di un individuo si fonda sul proprio volto…con quale facilità il paziente riuscirà quindi ad appropriarsi del suo nuovo aspetto, sapendo che non recupererà mai più quello di prima? L'idea di avere il volto di un essere umano defunto è tollerabile?
Durante l'infanzia e l’adolescenza l'essere umano costruisce una rappresentazione di sé basata sulla percezione del suo corpo e sull’immagine che lo specchio gli rinvia. La necessità che il paziente sia davvero pronto a “cambiare faccia” è d’importanza primaria per una vita post-operatoria senza rischi di serie ripercussioni psicologiche.
Chi d’altra parte si mostra favorevole a questo genere di operazione sottolinea come non si debbano sottovalutare le risorse e le capacità d'adattamento dell'uomo quando si confronta con situazioni realmente estreme come la morte e la sofferenza. Un paziente convinto di non avere altre soluzioni è probabile riesca ad appropriarsi molto più facilmente del nuovo organo rispetto ad un altro spinto ad operarsi per un’esigenza puramente estetica.
Ricordi il recente e tanto discusso fatto di cronaca in cui un paziente, sottoposto dapprima ad un trapianto della mano, aveva in seguito fatto asportare l’arto sentendolo estraneo fino al punto di odiarlo? Cosa potrà succedere alla persona che non accetterà il suo nuovo volto? La scelta sarà reversibile?
a cura di Pierangela Pantani & Marco Magistri